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SENTENZA "SERRAVALLE!

CONDANNATO GIGI PONTI

Il Consigliere Gigi Ponti è stato condannato in via definitiva dalla giustizia amministrativa a risarcire – insieme ad altri convenuti – un danno erariale che complessivamente ammonta a circa 44.500.000,00 di euro e che, attualizzati con la rivalutazione monetaria ad oggi, sfiorano i 55.000.000,00 di euro!

Cosa si intende per danno erariale? Si tratta del danno sofferto dallo Stato o da un altro ente pubblico a causa dell’azione o dell’omissione di un soggetto che agisce per conto della pubblica amministrazione.

Orbene, alla luce di quanto sopra, dopo 3 gradi di giudizio, il Sindaco Longhin decide di uscire con un comunicato stampa contenente affermazioni che fanno rabbrividire.

Ci chiediamo, francamente, come sia possibile che un Sindaco possa riferirsi ad una pronuncia della Suprema Corte – emessa all’esito di un iter processuale che ha esaurito tutti i gradi di giudizio previsti dal nostro ordinamento (compreso quello giurisdizionale) – definendola una beffa, una grande ingiustizia, e arrivando persino a dichiarare che il “sistema vede negli amministratori locali i soggetti da perseguitare in ogni occasione”.

Caro Sindaco, Lei meglio di chiunque altro dovrebbe sapere che nessuno può essere al di sopra della Legge e della Giustizia, e le Sue parole sono un’offesa a tutte le persone che, come noi, credono ancora nella Giustizia e nella Democrazia.Le sentenze si devono rispettare con i fatti e con le parole, anche quando il condannato è un amico o un compagno di partito.

Dice bene, una tantum, il Sindaco Longhin quando definisce l’ordinanza di Cassazione “una condanna non penale, non civile ma amministrativa”.

Il punto è proprio questo!

Una condanna per danno erariale è quanto di peggio possa capitare a un amministratore pubblico perché significa che con il suo comportamento (nel nostro caso aver approvato l’acquisto del 15% della Milano-Serravalle dal gruppo Gavio pagando € 8,90 ciascuna le azioni che Gavio aveva acquistato per € 2,90) ha provocato un danno alle casse dello Stato e, conseguentemente, a tutti i cittadini.

In buona sostanza e riducendo ai minimi termini, la giustizia amministrativa ha condannato il Consigliere Pietro Luigi Ponti perché non ha fatto bene il proprio lavoro.

Poco importa se l’abbia fatto con dolo, colpa grave, negligenza, imprudenza o imperizia; ciò che rileva è, giustamente, la sussistenza di un danno alle casse pubbliche.

Danno che è stato accertato e confermato sino all’ultimo grado di giudizio.

Danno che, vivaddio, deve essere risarcito!

La recente pronuncia della Cassazione è la prova incontrovertibile di un fallimento politico e amministrativo.

Finalmente, diciamo noi, oggi giustizia è stata fatta!

Da ultimo lascia perplessi, per non dire esterrefatti, l’affermazione condivisa tanto dal Consigliere Ponti quanto dal Sindaco Longhin: “Come si può svolgere il ruolo di amministratore in condizioni di questo genere?”

Quindi, secondo i due esponenti del P.D., se un amministratore pubblico, nell’esercizio delle proprie funzioni, procura alle casse dell’erario un danno da 55 milioni di euro (i.e. oltre 100 miliardi delle vecchie Lire, così magari è più evidente la portata e la gravità del danno) dovrebbe andare esente da censure e da richieste risarcitorie?

È evidente a tutti che siamo al paradosso!

#VOLTIAMOPAGINA

12 gennaio 2022

INTERVENTO IN CONSIGLIO COMUNALE